La scoperta è stata fatta dal team di ricerca dell’Università di Padova che, nell’articolo “An unusually low density ultra-short period super-Earth and three mini-Neptunes around the old star TOI-561” pubblicato in questi giorni sulla prestigiosa rivista «Monthly Notices of the Royal Astronomical Society» (MNRAS), evidenzia come l’esopianeta TOI-561 b sia particolarmente “leggero” per la possibile presenza di acqua sotto forma di ghiaccio.

Diversità è l’aggettivo che meglio riassume quanto abbiamo imparato finora sui pianeti extrasolari: gli esopianeti e i sistemi esoplanetari sono molto diversi tra loro e molto diversi da quanto osserviamo nel Sistema Solare. La recente scoperta sugli esopianeti del gruppo di ricerca del Dipartimento di Fisica e Astronomia (DFA) dell’Università di Padova non potrebbe meglio riassumere questo fatto: un sistema planetario con quattro esopianeti, uno di massa e raggio un po’ più grandi di quelli della Terra, ma con un’orbita che lo porta a fare un giro completo attorno alla propria stella in soli 0.44 giorni, ed altri tre con masse e raggi più piccoli di quelli di Nettuno, con il più esterno che ha comunque un’orbita interna pari a quella di Mercurio.
 

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